Flavia Pennetta

flavia

Flavia Pennetta, ecco 10 curiosità su di lei:

Il cemento statunitense si conferma sempre taumaturgico per Flavia Pennetta. Dopo un inizio di stagione così così, la pugliese è sbarcata negli States e si è tolta il lusso di superare due ex numero uno mondiali: Maria Sharapova e Victoria Azarenka.

La pesante cambiale rappresentata dal titolo di Indian Wells 2014 è ormai definitivamente alle spalle eFlavia Pennetta è saldamente tra le prime trenta giocatrici mondiali. Sapete veramente tutto sulla numero due italiana? Ecco dieci “istantanee”, incentrate sulla carriera tennistica della Flavia nazionale.

1. Nel 1999 ha vinto il doppio al Roland Garros juniores in coppia con Roberta Vinci.

2. Nel 2000, a Wimbledon, ha giocato e vinto il suo primo incontro in un torneo del Grande Slam. Nelle qualificazioni ha sconfitto 6-3 4-6 6-2 Elena Baltacha, scomparsa l’anno scorso per una neoplasia al fegato.

3. Nel 2002, il 23 settembre, è entrata per la prima volta nelle top 100 Wta grazie al successo nel torneo Itf di Biella.

4. Nel 2003, a Memphis, ha disputato il suo primo match nel main draw di un evento del circuito maggiore. Ha perso 6-4 6-2 contro Shinobu Asagoe.

5. Nel 2004, il 16 agosto, è entrata per la prima volta tra le top 50 Wta grazie ai quarti di finale raggiunti nel torneo di Cincinnati.

6. Nel 2009, il 17 agosto, è stata la prima italiana ad entrare nella nella top 10 Wta grazie a 15 vittorie consecutive: titoli a Palermo e Los Angeles e semifinale a Cincinnati, sconfitta da Dinara Safina.

7. Nel 2011, il 28 febbraio, è diventata numero uno del mondo di doppio. Nessun altro italiano, uomo o donna, aveva mai raggiunto prima la leadership in una classifica mondiale.

8. Nel 2011, a Pechino, ha battuto nello stesso giorno (venerdì 7 ottobre) due numero uno Wta: Caroline Wozniacki in singolare e Liezel Huber in doppio (in coppia con Gisela Dulko). Solo Steffi Graf aveva compiuto un simile risultato (1986).

9. Nel 2011 ha pubblicato il libro “Dritto al cuore”, edito da Mondadori, in cui racconta la sua storia tennistica e personale compresa la relazione con l’ex numero uno Atp Carlos Moya.

10. Gioca con una racchetta Wilson Blx Blade 98 (18×20), corda Luxilon Bb Alu Power 1.25 mm – 12.2 m. e ha un total look Adidas.

 Flavia_Pennetta_at_the_2010_US_Open_01.jpg

Rovescio a due mani o a una mano?

ecco

Questo è il dilemma che è stato al centro delle molte discussioni riguardanti il tennis. Il rovescio a due mani e’ un colpo che negli ultimi anni e’ stato molto utilizzato, tanto che ora e’ diventato decisamente fondamentale per alcuni tennisti professionisti a livello mondiale. Mentre il rovescio a una mano non è così elastico: la palla deve essere colpita bene davanti ad un’altezza accettabile altrimenti il colpo va a farsi benedire. Molte altre sono le differenze tra il rovescio ad una mano e il rovescio a due mani innanzitutto La presa bimane nel tennis moderno: I molti pro e i pochi contro.  il rovescio a due mani, con gli attuali materiali e al ritmo soffocante del gioco moderno, consente di tenere più facilmente lo scambio sulla diagonale, limitando gli errori nel palleggio ad alto ritmo, a patto di possedere buone qualità atletiche. Anche se si arriva in ritardo con l‘apertura, le possibilità di trovare un buon impatto sono molto superiori che non giocando un rovescio classico, perché è possibile colpire la palla con efficacia sia all’altezza ideale (quella dell’anca) sia quando rimbalzo è più alto. Pertanto, impugnando bimane è più facile colpire in anticipo, impattando la palla mentre sale. Ne risulta una maggiore capacità di giocare con i piedi vicini alla riga di fondo, evitando così di perdere campo. In aggiunta, la presa bimane consente di indirizzare più agevolmente in lungolinea palle anche pesanti, grazie all’aiuto della seconda mano, che rende la presa più salda, ampliando così le possibilità tattiche e riducendo i rischi. Gli svantaggi principali, d’altro canto, sono quelli noti. Minore allungo, da cui deriva la necessità di avere grande mobilità per coprire adeguatamente il campo, minore sensibilità ed efficacia nella variante in back, nella voleè e nella palla corta.

2

Il rovescio ad una mano: Attualmente nei primi dieci della classifica maschile ci sono solo due rappresentanti, Roger Federer e Stanislas Wawrinka, allargando ai primi trenta diventano dieci, uno su tre. Se guardiamo i primi 50 il totale cresce di molto poco, tredici, con un‘età media sopra i 28 anni. Nel singolare femminile ci sono solo due giocatrici tra le prime 50, Roberta Vinci e Carla Suárez Navarro, poco più in basso Francesca Schiavone, che nel 2010 ha vinto il Roland Garros. Nel 2013 proprio a Parigi sembrava che il vecchio gioco si stesse risvegliando, con la metà dei giocatori arrivati agli ottavi maschili dotati di rovescio a una mano. Ma neanche uno ha raggiunto le semifinali, e poche settimane dopo a Wimbledon la tendenza è stata confermata: per la prima volta in assoluto nessuno tra i giocatori arrivati ai quarti femminile e maschile usava il rovescio a una mano. Ma cosa comporta veramente il rovescio ad una mano? prima  di tutto il rovescio a una mano comporta il cambio dell’impugnatura e la spalla posteriore deve rimanere ferma per impattare meglio il colpo. La presa sul grip deve essere ben solida per non incorrere nel problema di avere un polso troppo molle al momento dell’impatto con la pallina. Giocando a tutto braccio però la velocità di uscita della palla è migliore a livelli molto alti.

Ivanovic of Serbia returns the ball to Sharapova of Russia during their match at the Rome Masters tennis tournament

Ana Ivanovic of Serbia returns the ball to Maria Sharapova of Russia during their match at the Rome Masters tennis tournament May 17, 2012. 

In conclusione  per poter dotare un giovane di un rovescio ad una mano competitivo, nel tennis attuale, occorre che l’atleta disponga di una grande forza nel polso, o non sarà mai in grado di reggere la pesantezza di palla del gioco moderno. E quindi ne vedremo sempre meno. Tuttavia, se i maestri sono bravi, non rinunciano in linea di principio al rovescio classico.